La storia che racconta di te amico o amica che sei stat* mess* all’angolo almeno una volta.

Daniela Losini
3 min readMar 8, 2016

--

Ogni volta che si esprime un giudizio, di qualsiasi natura esso sia, si mettono le persone all’angolo.

Lo facciamo tutti, in ogni momento, spesso, sempre, con gusto, con retrogusto, a ragione, a torto.

Ci sono dei giudizi che riusciamo a gestire e che disfiamo come Houdini riusciva a disfarsi dalle catene mentre altri pre o giudizi pesano sulle nostre teste irrisolti come l’aria viziata di Fukushima o Chernobyl o Hiroshima a seconda di quando siamo nati. Perché c’è sempre una catastrofe nucleare a segnare il nostro passo umano nelle epoche. Pensateci.

Per alcuni i giudizi si trasformano in sopraffazione nuda e cruda.

Sono letteralmente circondata da tentativi più o meno falliti o portati a segno di sopraffazione nella vita di tutti i giorni. Non passa giorno che non legga una cosa contro qualcuno per partito preso, non passa giorno che se non succede a me, succede a una persona che conosco.

Sono tanti gli esempi pratici: una barriera architettonica in più, un mi porti un caffè dal cliente maschio che vede lo staff per la prima volta (e tu sei il capo progetto), i commenti attrici cesse sotto il trailer del nuovo Ghostbusters, definire le persone sminuendole, l’arroganza di chi ha un’oncia di potere in più di te, zittire l’interlocutore con un perché è così, non accorgersi che è talmente radicata la sopraffazione dell’altro che si rivela persino in frasi o comportamenti apparentemente innocui.

Sopraffazioni di genere o di potere sono spesso frutto di una mentalità bassa, rimasta a livelli di consapevolezza embrionale. Altre volte invece nascono dal totale disinteresse nei confronti di ciò che non è riconducibile alla propria esperienza personale. Altre volte ancora dalla piena consapevolezza di agire sempre per schiacciare altrimenti si viene schiacciati.

La costante è *sempre* la totale mancanza di empatia.

Faccio un esempio. Se nella vita nessuno ti ha menato a sangue e per strada incontri una persona menata a sangue puoi pensare tre cose: cazzo so come ci si sente, cacchio non oso pensare come ci si senta, che me ne importa non è successo a me.

Provate ad applicare questo ragionamento alla cultura della sopraffazione.

Letteralmente sopraffazione significa: azione di forza o comportamento prevaricatore con cui si impone la propria volontà, i sinonimi sono prepotenza, sopruso.

Fate un attimo mente locale: vi è mai successo? Come avete reagito? Cosa avete imparato?

Personalmente penso di non aver imparato niente perché ogni volta mi si torcono le budella e ho solo voglia di far sentire male la persona sopraffacente esattamente come ha fatto sentire me, una categoria, una persona, una amica, un collega, un gatto, un cane.

Poi ragiono e penso: cosa mi rende diversa dai prepotenti? E vorrei avere la forza zen per dimostrare sempre quella presunta grandezza che sta nelle risposte pacifiche.

Invece vorrei discutere e persino litigare e andare in piazza di più di quel che faccio per le cose che vengono costantemente rubate a me o alle persone e a coloro che non urlano e la cui voce si scioglie sopraffatta dagli schiamazzi.

Perché molto più spesso di quanto vorremmo ammettere la vita è fatta di crediti mai riscossi, di mancati risarcimenti e di ferite che guariscono per caso e che pulsano segnando il cattivo tempo.

Per questo motivo penso che il bilancio non sarà mai sufficientemente equilibrato e penso che non si debba smettere mai di farsi rispettare, di muovere le cose in avanti e di non farsi intimorire mai. Nemmeno dalle piccole paurine personali. Anzi, soprattutto da quelle che sono le più pericolose e subdole.

Perciò la prossima volta che vi dite lasciamo perdere beh non lo fate perché continuerà a succedere. I prepotenti non smettono mai di esserlo.

Sign up to discover human stories that deepen your understanding of the world.

Free

Distraction-free reading. No ads.

Organize your knowledge with lists and highlights.

Tell your story. Find your audience.

Membership

Read member-only stories

Support writers you read most

Earn money for your writing

Listen to audio narrations

Read offline with the Medium app

--

--

Daniela Losini
Daniela Losini

Written by Daniela Losini

Catperson, redhair, backstage lover and counting

No responses yet

Write a response